AGATA O NON AGATA?

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Verso la fine di marzo 2015, alcuni amici della vicina Croazia mi dissero che un loro conoscente era in possesso di una femmina di Lucherino che non riuscivano ad identificare, o meglio, non erano in grado di definirne la mutazione.

Ovviamente la cosa era di mio interesse, se non altro per capire se ci trovavamo difronte a qualcosa di nuovo oppure no.

Armato della mia Nikon, dopo qualche giorno, sono partito per la vicina Istria, con l’intenzione di scattare qualche foto, visto che i miei amici avevano già avanzato una tale mia richiesta al detentore del soggetto.

L’allevamento, situato in una riviera davanti al golfo del Quarnaro era costituito da una stanza di circa 25 metri quadrati, asciutto, anche se non molto illuminato, causa della folta vegetazione esterna. L’allevatore in questione, persona gioviale ed accogliente, che non avevo incontrato prima d’ora, era molto amico di chi mi accompagnava e questo fatto ci risparmiò i convenevoli di rito.

Qualche coppia di Verdoni mutati, Verzellini, Cardellini e Lucherini, costituivano il Suo modesto, ma ordinato allevamento. Una coppia di lucherini in una gabbia più ampia era quella che ci interessava.

Il maschio era un Pastello Bruno (ex Isabella) e la femmina che gli era stata destinata era quella per cui ci trovavamo lì.

Quello che subito mi ha colpito era la pulizia del disegno, che cominciava dalla nuca e scendeva in maniera discontinua lungo il dorso fino al codione compreso. La tonalità del disegno era scura, quasi nera e sulle remiganti e timoniere una orlatura biancastra priva di feomelanina. Il disegno dorsale era messo in evidenza dalla quasi totale mancanza di feo. Becco e zampe di colore carnicino con unghie fiammate di scuro così come la punta del becco. Pensai… e nello stesso tempo mi passarono davanti agli occhi tutte le mutazioni del lucherino che nessuna più di quella che avevo davanti a me poteva assomigliare all’AGATA.

Gli dissi d’impulso: è un’Agata

Fatte le foto che mi ero ripromesso, alcune delle quali con la femmina trattenuta tra le mani del “proprietario”, gli chiesi come e da quando era venuto in possesso del soggetto.

Mi raccontò: Nell’autunno precedente la lucherina, era entrata nella serra di un orto, per mangiare le ultime infiorescenze del centocchio, poi, per volerne uscire, aveva perso le remiganti di un’ala sbattendo contro la plastica trasparente della serra stressa. Per questo incidente banale la poverina, era rimasta a terra, capace solo di saltellare, perché non più in grado di prendere il volo. Una signora, recandosi nell’orto per raccogliere la verdura, la trovò a terra, quasi priva di sensi, per cui, la raccolse per portarla all’interno, e quindi anche proteggerla dalle grinfie del gatto di casa.

Prima ancora che le penne fossero ricresciute, la lucherina fu ceduta all’allevatore che avevo di fronte a me, il quale già avendo presso di lui qualche coppia di lucherini, vedendo questa femmina così “diversa” si prodigò non poco per farsela cedere.

Questo è poco, ma è tutto quello che so, per quanto riguarda il passaggio dalla natura alla volieretta dove ora si trovava.

Sulla carta dell’ISTRIA allegata si può capire meglio dove la femmina di Lucherino è stata trovata.

Istria

Spiegai ad Anton (così si chiamava l’allevatore) quali erano le potenzialità a livello genetico del soggetto, dicendogli appunto che, se si trattava di mutazione AGATA, si poteva spalancare un nuovo orizzonte fino a quel momento inesplorato sia sul Lucherino, che su altri spinus (ovviamente Americani). Capii che non era il caso di insistere per poterla acquisire, e decisi di lasciare questo compito ai miei amici che mi avevano fin lì accompagnato. Le trattative a livello “diplomatico” proseguivano e dopo tre settimane finalmente “fumata bianca”; verso i primi d’aprile la Lucherina era già in una delle mie voliere accoppiata, non casualmente, ad un maschio con livrea normale, ma portatore di bruno e di topazio. La scelta di questo tipo di maschio per due motivi:

a) Capire subito se si trattava di una forma, magari atipica, di topazio. Essendo infatti la topazio una mutazione Autosomica Recessiva, accoppiando la femmina in questione con un portatore, qualche topazio sarebbe molto probabilmente nato.

b) con una certa fortuna poteva nascere qualche maschio portatore di Bruno, e se la femmina era veramente Agata, significava avere dei passé-partout per arrivare a breve agli Isabella veri.

Comunque, una cosa sono i progetti, che in ogni caso ci dobbiamo prefiggere, un’altra è la realtà, infatti trattandosi di una femmina di provenienza come sopra spiegato, la prudenza è d’obbligo. Durante la prima metà di giugno, ”Miss Croazia” (questo era il nomignolo che diedi alla lucherina) iniziò la costruzione del nido dove depose  quattro uova che risultarono tutte feconde e che passai subito a balia ad un’altra lucherina, per garantirmi almeno una seconda deposizione. Mentre la femmina si apprestava alla costruzione del secondo nido, si schiusero tutte e quattro le uova del primo, e la lucherina designata, allevò i pulli senza problemi. In successione poi ebbi la fortuna di altri due nidi, tanto che in totale nella stagione 2016 nacquero 9 giovani di cui solo 3 i maschi e 6 femmine, delle quali 2 brune, ma nessun topazio, quindi questo risultato mi tolse qualsiasi dubbio a proposito. La successiva stagione di riposo, trascorse in maniera normale e nel frattempo mi preparai 5/6 femmine di lucherino da dedicare ai 3 maschi nati nella stagione precedente dalla femmina probabilmente Agata. Trattandosi di mutazione sesso legata, dai tre maschi portatori, in teoria, la metà delle femmine sarebbero nate con le caratteristiche della nonna. Ebbi la conferma verso il 10 Aprile, al momento della schiusa della prima coppia di “portatore” x femmina ancestrale: uno dei tre pulli era decisamente diverso, tanto che aveva il piumino chiaro e l’occhio rossastro, gli altri invece, i normali, con il solito piumino ed occhio neri ( vedi foto nr. 1) .

Foto 1 – prime schiuse

Dopo tre giorni il pullo chiaro, come accade sempre, aveva il piumino chiaro, tendente al grigio, e gli occhi molto più scuri del primo giorno (vedi foto nr.2 ).

Foto 2 – giovani a 4 giorni

A otto giorni si notava chiaramente che un pullo continuava ad essere diverso dagli altri (vedi foto nr.3 ),

Foto 3 – giovani a 7 giorni

anche se non presentava più gli occhi rossastri, ma del tutto scuri. In realtà questo fatto mi aveva sorpreso, perché nell’agata, in generale, alla nascita non presenta gli occhi rossastri, ma grigio scuro. In particolare, sul lucherino non abbiamo avuto possibilità di riscontri, quindi questo potrebbe dipendere anche da una minor carica di melanina di base, nell’ occhio di questa specie.  In tutti i casi ci sarà il tempo per fare le opportune verifiche….Intanto a dieci e poi dodici giorni si evidenziavano le caratteristiche sopraccitate, infatti, remiganti e timoniere decisamente grigio scuro, quasi nere (vedi foto nr. 4),

Foto 4 – a 11 giorni

ed il soggetto si presentava con una tonalità del tutto tipica dell’agata, riduzione quasi completa della feo con becco e zampe carnicine. La sequenza di foto ci fa vedere come si è completato il processo di impiumagione giovanile e la differenza con i due soggetti (fratelli) ancestrali (vedi foto 5-6 ).

Foto 5

Foto 6 – pulli a 18 giorni

Il periodo della muta non ha rappresentato problemi di sorta e già a metà settembre le femmine mutate e presunte Agata erano pronte a farsi ammirare in tutta la loro bellezza.  Con uno dei tre maschi portatori nati l’anno precedente accoppiato ad una femmina ancestrale portatrice di topazio ho ottenuto 3 femmine “Agata”topazio, 2 femmine brune, 1 femmina topazio, e 3 maschi ancestrali. A questo punto era evidente che uno dei maschi dell’anno 2016 era portatore di topazio e di bruno. Ammesso quindi che la mutazione di cui stiamo parlando sia Agata da un simile maschio potrebbe scapparci attraverso il Crossing Over qualche femmina Isabella. Vedremo……Morale: Dopo i test di accoppiamento dei lucherini portatori di Agata o presunti tale, con delle canarine Agata, gentilmente messe a mia disposizione dall’amico Ezio Parise, sapremo finalmente come definire correttamente questi “nuovi” lucherini. Nello stesso tempo quest’anno dovremo vedere i maschi mutati accoppiando i portatori con femmine mutate. Vi terremo informati, è uno dei progetti che riguardano il nostro Club. Gli altri progetti sono pubblicati sulla nostra rivista.

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